"Siamo nel 1768, il 68 è sempre data di cambiamenti, anche 200 anni fa e bene lo racconta "L’esperimento" di Joseph Wright of Derby, custodito alla National Gallery.
Come sono preoccupate le due fanciulle che si stringono d’innanzi all'esperimento terribile della scienza.
Il papà le consola perché di fronte a questa primo test crudele sugli animali spiega che la scienza trionferà.
Lui in mezzo a strumenti straordinariamente precisi in ottoni e legni torniti alla perfezione sta compiendo uno degli esperimenti più famosi di quella epoca, che consiste nel prendere un essere vivente, un animale, chiuderlo in una boccia di vetro, estrarne l’aria e vederlo morire, dimostrando in tale modo, uno che l’aria esiste e due che è necessaria alla sopravvivenza.
Lo scienziato ovviamente ha già lo sguardo da pazzo.
Drammatica crudeltà di una scienza che in quegli anni sta cambiando la faccia del mondo.
Il che illumina di immenso il giovanotto di buona famiglia e lascia preoccupato il pensatore che tiene in mano gli stessi miei occhiali.
Il bimbo sulla destra, che sa che sarà adulto verso l’inizio dell’800, sta tirando su una tendina e rivela una luna che è già sostanzialmente anche lei preromantica.
Il tutto in una curiosa luce centrale che sembra l’ultima eredità caravaggesca passata attraverso il gusto francese, ma dove in realtà l’operazione serve a nascondere una candela dietro a un vaso che contiene un reperto anatomico.
L’altra distrazione concessa oltre la luna è la tensione erotica che sta la legando i giovani.
È ovvio, per essere corretti da un punto di vista estetico, che la mano tiene la sua centralità in mezzo al triangolo del timpano di una porta neoclassica.
Il tutto in una Inghilterra che fra città e campagna, scienza, tecnica e società sta ponendo le basi per la modernità del mondo.
Povero kakatua morto per la scienza per l’arte e per la storia." (Philippe Daverio)
Tornando a noi, prendendo spunto dal bello e drammatico racconto che ci descrive Daverio spiegandoci la scena illustrata nel quadro di... "L'esperimento" ci ricorda che senza aria non si vive, anzi si muore proprio.
Il dipinto del 1700 rivela tutta la sua drammaticità nel suo essere così attuale tanto da richiamarci alle condizioni dell'aria che oggi respiriamo nelle nostre città ma sopratutto nelle nostre case.
Qualità dell'aria è qualità di vita
Respirare è una cosa che facciamo tutti fin dal primo vagito, fin dal primo secondo in cui siamo nati e da quel momento ogni giorno, ogni minuto ogni secondo, respiriamo e questo atto lo compiamo quasi senza rendercene conto.
Respiriamo automaticamente, quasi senza rendercene conto,
quasi senza rendercene conto, non ci accorgiamo di essere circondati da pericoli invisibili.
Per riprendere il tema del quadro, certo non ci mancherà l'aria come per quel povero uccellino, ma la cattiva qualità dell'aria può avere un grave impatto sulla salute, sulla vitalità e sul benessere quotidiano tuo e della tua famiglia.
Può essere incredibile, ma l'aria nelle nostre case può essere fino a 5 volte più inquinata di quella esterna.
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L'inquinamento atmosferico con elevate concentrazioni di particelle piccole e sottili, e particolato fine, è il maggior rischio ambientale che tutti noi affrontiamo.
Oggi anche questa brutta cosa che ci costringe a rimanere in casa obbligatoriamente
e inevitabilmente l'aria di casa si satura di polveri e batteri e in alcuni casi anche di questo maledetto virus.
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